VITA POETICA
Per noi che ci mettiamo a letto
e prontamente un pensiero, appena
chiuse le coperte,
ci obbliga a rialzarci, per scrivere
o un momento a scattare
o un'emozione a dipingere.
Per noi che non capiamo il senso delle
cose semplici
quando troppo impegnati ad aggiungerne
altri.
E anche oggi potrei chiudere una
giornata e spirare nella notte senza alcun rimpianto, senza alcuna
remora.
Chissà come sarebbe la mia ultima
lacrima di gioia,
chissà come tirerei dal naso o
stringerei le lenzuola tra le mani,
chissà quale sarebbe il mio ultimo
pensiero e quale l'ultima immagine.
Sono sicuro che non mi passerebbe tutta
la vita davanti,
la fermerei ad ogni frame, ad ogni
profumo
e non la lascerei andar via.
Risponderò alla tua domanda
figlio mio
perché non è da me
che non avrai risposte
ma so anche dirti
caro figlio mio
che dopo questa salterai di 15 anni.
La mia risposta te la scrivo su di un
foglio
così è ben certo che questo non è un
gioco
ma ti consiglio di leggerla più avanti
per non trovarti a perderti i tuoi
giochi
(a fare poi il gradasso atteggiandoti
ad ometto)
Apri quel foglio se sentirai il bisogno
ma datti il tempo e vedrai che la
risposta,
quella risposta maturata dai tuoi
sbagli,
sarà la stessa che la mia dai miei
errori.
26 ottobre 2011
° ° °
LA TEMPESTA PRIMA DELLA
QUIETE
Perché Hitler si fece chiamare Fuhrer
assegnandolo a se stesso per legge
- ah, ah, che risate!-
mentre Alessandro venne chiamato Magno?
Parlo di una manifestazione che non ho
visto, a cui non ho partecipato, perché ero sulle giostre,
e mi ritrovo a scrivere questo su FB:
quei
100 non avranno mai fatto più di chiunque altro per il semplice
fatto che quel chiunque altro ci mette la faccia e non si
incappuccia. si incappuccia solo chi sa di fare qualcosa di cui si
troverà a vergognarsi. per lo stesso motivo non vanno nemmeno
valutate come persone perché, coprendosi il viso, rinunciano ai
diritti di essere persona pensante e manifestante quel pensiero che,
se condiviso dai più, diventerà azione. E ti dirò di più: posso
anche capire un pizzico di fascino per il tanatos in te come in quei
delinquenti, ma ciò non è niente per chiunque ricorda i due milioni
per la marcia della pace, i 500000 per il popolo viola, ogni primo
maggio e ogni manifestazione in cui si sia detto qualcosa poi scritta
nelle pagine della storia. Credere che un po' di violenza possa avere
un senso nella storia è come credere che vedere gli incidenti voglia
dire aver visto un gran premio: lo fanno i bambini. E ti dirò di
più: credo anche che in 15 righe ho fatto più di quelli che
sfasciano senza costruire.
E ti dirò di più: cambieremo quando
non faremo quello che è iscritto nei geni
ma quello che è scritto nella nostra
cultura.
Me ne vado a letto perché domani ho un
giorno importante
da condividere con quelli che non ti
diranno in bocca al lupo
perché sanno che non è della fortuna
che hai bisogno;
che non pregheranno per te sapendo che
la vita è sulla terra;
che sono così tanto moderati da essere
civili,
e che si impegnano giorno per giorno
sapendo che i loro risultati
sopravviveranno alla loro breve vita.
Quelli che ti hanno sempre chiamato
secondo quello che fai
non chiedendoti mai chi sei,
perché sanno che gli risponderesti
quello che farai.
A tutte queste persone io dico: grazie.
17 ottobre 2011
° ° °
LA RISERVA
Senza saltare la staccionata
potrebbe stare tutta la vita
confinato nella sua tenuta.
Ma l'artista continuamente
non fa che saltarla la staccionata,
per approfondire la sua voglia di dare,
di dare, di dare;
per abbandonare il porto sicuro in cui
si è stati riposti,
in cui la propria sensibilità è al
sicuro,
il posto dove da tutti è riconosciuta
una zona franca
e nessuno verrà a disturbare,
e dalla quale nessuno vorrebbe mai
esser disturbato.
Ma l'artista non ci sta,
non si tiene, e scalpita, e salta,
e raccoglie la sfida dell'arte
di camminare fuori d'ogni riserva.
11 ottobre 2011