A ROBBBERTO


Famme capì, te c'hai proposto er Belli

perché c'hai visto in scena belli e giovani?

Perchè cor potenziale che c'avemo

unito a n'po de canti e de stornelli


potemo provà a smove n'emozione

rubaglie n'po d'ascorto e d'attenzione

dar pubblico na lacrima o n'tremore

pe ddaje mpo d'amore o n'coccolone?


Insomma noi dovremmo daje sotto

studià anima e core sto teatro

pe provà a spezzà er fiato a chi c'ascorta


E allora, a robbbè, dicce mpo'r trucco

tirace mpo fori er come fare

pe dacce anche stasera a chi ce vede.

25 ottobre 2008

° ° °

CURVI PARALLELISMI


Educazioni, suoi parallelismi

l’appoggio certo del mutuo contrasto

chiave di volta, il teatro al centro

conci limitrofi, i media intorno

quello che è certo è la prossimità

di ogni approccio mediaeducativo

in leggerezza la struttura ad arco

in resistenza curvi ma mai smossi.

16 ottobre 2008

° ° °

EDUTEATRO


Dimentichi del fatto

che siamo corpo e mente

si rende necessario

scoprirlo nuovamente.


Tornare alle radici

e farlo in un ambiente

che sia un allenamento

al mondo e alla vita.


Conoscere linguaggi

e muoversi nei codici

sono strumenti utili

per decondizionarsi.


Così tra fare e dire

riflettere e vedere

è proprio il senso critico

la meta a cui ambire.

16 ottobre 2008

° ° °

FIDO DESTRIERO


Riprendo le redini del mio destriero

cavalchiamo a perdifiato oltre

il sentiero già dato,

dove la nebbia dirada

la valle si apre

lo sguardo si perde.

15 ottobre 2008

° ° °

SERENA È LA NOTTE DI UN GIORNO VALSO A QUALCOSA


Rivoluzione

non può perdere senso a vent’anni.

Dove avviene muore un paese

perché lascia a una politica anziana

il compito di governare il futuro.

Intorno ho gerontocrazia

in atto senilizzazione:

defluiscono i contenuti

da quello che è fare politica,

emigrano i cervelli

da quello che è impegno politico.

L’Italia è Bella non merita questo.

Di fianco a me vedo perder speranze

il presente che mangia il futuro

giovani uniformi al sistema.

Li vedo e

mi vedo

tra destra e sinistra

a girare il capo

ogni soffio di vento,

in questa politica di sola forma,

di sterile comunicazione

di perdita della cosa pubblica.

Dall’estero sento dire:

“Perché li votate?”.


In patria fuggono le alternative

le menti migliori van via

l’Italia resta periferia

di fuori da Europa che cresce

di fuori da Mondo che pensa

di fuori da Essere.

Essere è l’unica strada,

essere quello per cui si è nati

lottare per le proprie idee

non lasciare passare il treno

che chiama il nostro tempo open source,

che prima di un nuovo imperialismo

permette di avere il potere

di distribuirlo a chi merita

godendone insieme i frutti

in un nuovo processo politico

che permetta la realizzazione

dei nostri sogni profondi

che lasci da parte morale

consuetudine

storia

per permettere l’affermazione

di un nuovo giorno d’amore

in un alba sentita infinita

dopo ogni notte dormita più piena.

14 ottobre 2008

° ° °

DEI FIGLI, O DELL’EDUCAZIONE


Per che cosa vale la pena morire se non per aver vissuto

e per cosa vivere se non per scoprirci

per aprire finestre tra mondi

per vedere orizzonti spostarsi

muoversi avanti ogni passo

e noi a corrergli dietro

sapendo saranno traguardi

tagliati dai figli

dei figli dei figli

dei figli degli uomini

che un giorno scelsero

di darsi da fare

pensando che non ci può essere un mondo migliore

se non a partire dai figli

dei figli dei figli

dei figli

che a loro volta rappresentavano

i figli di quei genitori

che primi nella nostra genia

scelsero di usar la ragione.

14 ottobre 2008

° ° °

SPARATI


Un palpito d’ali in Italia

crea un uragano in Cile,

figurati che cosa crea

il tuo girar tacchi e via.

Però sai il volo di una farfalla

è un poetico allontanarsi

mentre non c’è del bello

nel dialogare con le tue spalle.

Non che non sia interessante

il lato forte del tuo carattere

non che non sia emozionante

star sulle spine nelle tue giravolte,

ma sai anch’io girando ho imparato

che anche la Terra era una massa informe

e solo smussando pian piano i suoi angoli

è diventata qualcosa da vivere,

sì, ha mantenuto i suoi poli ghiacciati

e dove languida è tutta un calore

ma si è creata le sfumature

dove quest'uomo possa abitare.

12 ottobre 2008

° ° °

SCHIZOFRENIA


L’ascolto è un punto nodale,

l’ascolto è tutto,

l’ascolto è perso,

l’azione idem,

il coraggio anche,

il futuro pure,

mi parlo addosso,

mi parlo e basta,

parlo.

Ma dove sono?

Con chi sono?

Dove vado?

Perché sono?

Chi ha risposto?

Hai parlato?

Non ti ascolto.

Hai abbaiato?

Fossi un cane capirei

quanto meglio comunicheresti,

ma sei un uomo

sono un uomo

faccio tanto

penso tanto,

scrivo anche

ma non leggo,

vedo anche

ma non recito,

sono io

mai uguale a me

sono io

da ieri inverso

sono io

ma non più io

sono io

schizofrenia.


Mi ascolto troppo

e non è solo me che dovrei ascoltare.

12 ottobre 2008

° ° °

AL TEATRO


Scusami.


Per te che ti fai

da solo in mezzo agli uomini

trovare me a scavar le tue radici

dev’esser dura.

Ma son partito

e vado avanti

nella ricerca

della tua essenza.

Così

metto le mani

dove coi secoli ti eri velato

mentre speravi di essere accettato

per quel che sei

e quel che sei per noi.

Ma è il nostro tempo

e che vuoi farci,

il nostro tempo

in cui smontiamo tutto,

il fine ultimo è voler sapere

come funziona, chi l’ha fatto e come.

È il gioco sai

degli esseri senzienti,

e in più son io a voler metter mano

dove il tuo fascino mi spinge a ndare.

Abbi pazienza in questo primo tempo

e sii indulgente coi miei sperimenti

spero che un giorno questo mio lavoro

possa ridarti ciò che intanto sfascio,

torni a rifarti solo in mezzo agli uomini

che nel frattempo t’han compreso a fondo

tanto da usarti per cambiare il mondo.

9 ottobre 2008

° ° °

SONETTO PROGETTO


VERSIONE PER GLI AMICI


Oggi perdo sangue

mi accogli dicendo,

e ti trovo lontana

da chi desideravi.


Ma allora mi chiedo

se io faccio progetti

cos’è il tuo distacco

da chi scoperesti


se io già in partenza

so come finisce l’uscita

cos’è la distanza

tra te e il tuo amato?


Ma forse non l’ami.

Si svela ai miei occhi

il tuo fare progetti.


Ma forse sei tu

che non puoi andarci a letto

e abbandoni l’amore.


VERSIONE PUBBLICA


“Oggi perdo sangue”

mi accogli dicendo,

e ti trovo lontana

da chi desideravi.


Ma allora mi chiedo

se io faccio progetti

Vedo distacco

da chi scoperesti,


se io già in partenza

so come finisce l’uscita

vedo distanza

tra te e il tuo amato.


Mi sa che non l’ami

e sgamo anche oggi

il tuo fare progetti.


Sì, sei tu

che non puoi andarci a letto

e abbandoni l’amore.

° ° °

SENTIMENTALE RISORGIMENTALE


Di quella bella donna chiamata Italia

ho intriso i veli di lacrime.

Ancora oggi mi chiedo

se per me o l'altro

mi stia dannando l'anima,

cosa mi spinga a non stare

seduto dove mi dicono,

perché non riesco a star zitto?


Oggi più ieri

formerà domani,

i sogni degli avi

la nostra realtà,

ma i nostri sogni?

3 ottobre 2008


 
  Site Map