COME FARE?


Come fare a non seguire un filo

che sia di labbra

o dei tuoi capelli,

filo di un orizzonte che porti negli occhi.


Come fare a non saltare a piè pari

in un abbraccio

e nei tuoi tratti vivi

voglia di perdermi nel tuo profumo atavico.


Come fare a non posarmi sul tuo collo

star fermo lì

che qualcosa avviene

mentre ti aspetto respirando i tuoi pensieri


Come fare a non seguire la tua voce

quando mi parli

fai un passo e poi…

conosco le leggi del mondo, gioca con me.

31 ottobre 2007

° ° °

ADESSO PENSI COSÍ, E POI?


A mezza voce [L’hai detto a mezza voce]

quella del male dopo il bene, [quella del male dopo il bene]

non quella tua, [non quella tua]

quella che chiama a te, [quella che chiama a te]

hai detto: <Adesso pensi così poi?>


Alla tua frase non ho battuto ciglio,

un fiore nato sa che morirà,

ed al tuo poi rispondo solo noi.


Lo sai è difficile saper guardare oltre.

Tu apprezzi il giusto del “sinceri dall’inizio”

apprezzi il gioco ma non entri e vedo i titoli.

31 ottobre 2007


° ° °

MAI PENSATO


Il mai pensato è come un sogno

somma i giorni e li racchiude a caso

tutto il vissuto viene frullato

per dare vita a qualcosa di nuovo.

Poi lo vivi e dimentichi

come la razionalizzazione appena svegli

- o il deja vu - quindi effimero e pieno.

Cosa gli da forza?

Le immagini le vediamo tutti,

la vita la viviamo tutti,

ma niente è più intimo della propria associazione di idee,

del proprio dar senso al mondo.

Ecco la forza con cui nasce il maipensato,

è proprio propria rielaborazione della realtà.

E adesso voglio incrociare i due binari,

realtà e maipensato fusi nella mia strada.

25 ottobre 2007

° ° °

MA GUARDA UN PO’


Sul mio terrazzo

nascono olivi e limoni.

Dalla mia finestra

nasce ogni giorno il sole.

Un fiocco al portone

ed è nato un bambino.

Perché non possa,

non capisco,

dal nulla,

nascere idea.

Con il suo corso

finanche a morte

se così fosse;

ma non lo è:

che ali ha

che gambe ha

che spalle ha,

via il già dato

è il maipensato.

25 ottobre 2007

° ° °

L’ARTE


Quanto ci vuole per aprire la porta ai sogni

(io che non amo parlare di sogni ma di realtà )

quante volte svegliarsi al mattino spezzandoli

(le lune spezzano)

prima di unire sonno e realtà

(io che adesso chiedo al sonno di chiudermi gli occhi sul mondo).

E come lo dico al mondo

che la soluzione per non perdere

è non legarsi o legarsi a tutti

( e come lo dico a me

che il tempo c’è per farci entrare tutti).

E come sarà quando non scriverò più:

gli estremi sono amore e disincanto?


(Non me lo so spiegare se l’arte

è una valvola di sfogo;

e se è così

dovrei ambire alla sua rapida morte,

vorrebbe dire essere sereno)


Ci sarà un tempo in cui colmerò distanze

parlerò al mio nemico

ascolterò cosa dice il mio io

vivrò senza filtro, senza rete, senza fili,

via gli occhi spenti

la mia missione.

Vinta battaglia,

tenace andare,

pensare agire,

agir pensare,

via dall’empasse

via verso il meglio

ma andare agendo

udir parlare.

9 ottobre 2007

° ° °

ANARCHIA DAL FILO ROSSO

piccolo pensiero



Tutte le vite in questo mondo incrociano il bene e il male,

c’è chi la scrive e chi la canta,

ma tutti la vivono,

questa discesa al monte, dei valori e i suoi opposti.


E cosa fa il nostro corpo in difesa? Esporta democrazia,

e chiude l’acqua del bagno mentre lava i denti,

cade in psicologismi da fiction,

dando un senso al mondo,

seguendo logiche





erranti.


Erranti dovremmo tornare ad essere, tornare spinti dalla fame

a recuperare i fondamenti della realtà,

spezzare il velo della filosofia, che annebbia la concretezza dei bisogni.

Meglio tornare ad agire, e ad agire secondo un pensiero anarchico

legato a tratti comuni che salvino il mondo dalla depressione,

perché la depressione è non seguire il buon senso,

non dargli lo spazio che prende da tutti noi.

Aivoglia a droghe per smorzare insoddisfazioni

il rimedio è tornare alle azioni.

5 ottobre 2007


 
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