POESIA DRAMMATICA
SCENEGGIATA
Due corpi in un letto.
Si muovono.
Un dentro l'altro.
Una mano afferra maniglia.
La porta si apre.
Un primo spiraglio inquadra i due
amanti.
Incrocio di occhi.
La finestra è aperta.
L'uomo nel letto scappa via.
L'uomo alla porta corre dietro.
La mano che insegue scaglia un sasso.
La testa che scappa è rotta.
30 novembre 2011
° ° °
IL MAL DI CAPO
Un capo, quale quelli che gli italiani
hanno conosciuto finora,
raramente precede l'opinione pubblica,
si limita ad adottarne gli errori e a
farne bandiera
affermando e reiterando le stesse cose
da un secolo e mezzo
perché, anche se cambiano i capi,
le affermazioni hanno molta più forza,
quando nessuno ha voglia di andare a
pensarci su.
Questo ci spiega Gustave le Bone
nella sua Psiscologia delle folle:
un libro che non deve essere solo uno
strumento del furbetto
ma anche di chi crede in una crescita
democratica di quelle folle verso la comunità;
e quanto dolore quando l'autore dice:
la folla necessita un capo,
e quanto mi si è stretto il cuore
quando ho pensato che il mio paese è
stata una folla.
Ma in quella massa so anche che c'è
chi ha un altra idea di mondo
che non parla senza aver fatto
e non promette senza nessun fare
e che più condivide e meglio dorme la
notte,
e meglio continua a crescere anch'egli,
e meglio raccoglie i frutti della sua
terra senza inquinarla,
e meglio conquista prestigio che non è
potere, che non è soldi, che non è sesso né capi di bestiame.
Questa è l'unica guida che riconosco
quella che non mi fa venire il mal di
capo,
quella che gode del fatto di esser lì
grazie ad elettori accorti
e non si regge su cittadini-tifosi che,
si ricordano della politica, solo il giorno delle urne.
23 novembre 2011
° ° °
IL SESSO L'HO LASCIATO TRA
I GIOCATTOLI
Lunghissime istruzioni,
ed in tutte le lingue
e con i disegni
e poi le precauzioni
e come usarlo
e cosa farne.
E poi come ampliarlo
come sospenderlo
e poi riprenderlo
seguendo delle regole
non trasgredirle
per dire ho vinto.
Ma il sesso l'ho lasciato
tra i giocattoli
quelli più giovani
quelli spontanei
senza la sfilza di queste
regole
quando si gioca solo per
giocare
senza gli adulti da cui
scimmiottare.
Quando da piccolo ero s
mosso
e giocavo per essere giocato
per non giocare come è
scritto
da qualcun altro per la sua
vittoria
o in istruzioni che annoiano
la storia.
22 novembre 2011
° ° °
SCUOLA D'ARTE
CINEMATOGRAFICA “GIAN MARIA VOLONTÉ”
Volonté
e volontà
forse bah
chi lo sa.
Gian Maria
e vita mia
non ne sono sicuro
forse troppo per me.
Volonté
e volontà
una comunità
dove al centro sei te?
Gian Maria
e vita mia
forse è troppo un azzardo
disegnar questa via?
Volonté
e Gian Maria,
e per farla più mia
la trasformo in poesia.
21 novembre 2011
° ° °
DALLE PICCOLE MACCHIE
COSTRUIRE IL FUTURO
L'errore nostro anche quello è stato
di non voler co 'sta politica
sporcarsi,
lasciando spazio a chi sporco ci è
nato
e permettendogli, dunque, di sporcare.
Fatti non fummo per viver come loro
ma parimenti nemmeno ne siam scevri
se sotto loro invece ci poniamo,
o anche sopra senza mai entrar nel
vivo.
Piuttosto che voler cambiare solo a
voce
oppure in sogno rimirare l'orizzonte
dobbiamo noi ogni giorno dimostrare
che un nostro modo c'è e si può fare.
17 novembre 2011
° ° °
DI UNA IDEA
Un vecchio parlamentare di fine 800,
a Westminster, diceva:
siedo qui da 50anni
ed ho ascoltato migliaia di discorsi;
ben pochi mi hanno fatto cambiare
opinione
e nessuno mi ha fatto cambiare voto.
E diciamoci la verità:
dall'adolescenza in poi
nessun discorso
è stato capace di farci cambiare idea;
e con la stessa disposizione d'animo
o ristrettezza mentale
nessun discorso modifica una posizione
in parlamento,
o il carattere di una persona,
o l'animo di un farabutto,
se questi non si apre al cambiamento.
Diciamoci la verità,
cambia idea soltanto chi si mette
davvero in gioco,
e vive le situazioni
e riflette su quello che vive
e sa trarne bilanci e prospetti
e con questo spirito dovrà vivere il
cittadino benigno
nel suo corpo d'Italia
per affrancarsi dall'italiano maligno
che dell'Italia ha fatto solo razzia.
16 novembre 2011
° ° °
D'IO
E nonostante possa essere
tranquillamente dio
ad esempio non maledico mai
perché non so se ho vissuto abbastanza
per il ruolo di giudice
perché vorrebbe dire giudicare e
punire
mentre a me piace solamente creare e
vivere.
E per questo son solo io più che dio
senza affittare la vita dagli altri,
cercando solo di tenermela stretta.
E poi magari ci si ritira in campagna
(Gaber, Io se fossi Dio)
e in tanti si ritirano in campagna,
dopo aver fatto del mondo una crosta,
seguendo la propria personale morale,
e aver magari creato 20 anni di
cancrena
e poi senso di colpa e tornare a
zapparla.
Io voglio invece coltivarla adesso
rischiare e gioire ma in naturalezza
e calpestare poi crosta se ho errato
se a fare l'errore son d'io.
14 novembre 2011
° ° °
28 COME 18
È come essere un geyser e una riserva
ben nascosta sottoterra allo stesso tempo,
e contemporaneamente comunista e
truffatore
ed eroe e insicuro
e commerciante e pollo
perché mi sento ancora tutto
e paradossalmente non sono ancora
niente.
Riservatezza e palchi
pacifista e sfidante
immortale e terreno
umorale e sereno.
E questa riflessione, questa indolenza
tipicamente da letto (Pasolini),
avviene sempre quando mi fermo
quando perdo il passo
di quelle strade che ci metto giorni a
tracciare
ed altrettanti a scegliere se
inforcare.
11 novembre 2011
° ° °
I PASS-PARTIT
Traditori noi?,
ma manco je pja 'n colpo,
vedrai che qualche malato
terminale lo ammazzerà,
ma anche,
rassegna le dimissioni,
rassegna le dimissioni,
rassegna le dimissioni,
le parole di questi anni.
Ed oggi?
Oggi confidiamo in un forte
segno di discontinuità,
in una palla che torna in
mano agli italiani
e che i cittadini devono
saper stringere, osservare e riflettere,
perché quelli che hanno
seminato vento
raccolgono tempesta come a
volte serve,
e in questa situazione
devono mostrare di saper spiegare le ali.
Perché basta con le
soluzioni mediocri e di comodo,
perché è triste la
prudenza quando nasconde la paura di osare,
perché è facile scendere a
patti con i pass-partit
che, in tutta la democrazia
italiana,
hanno sempre avuto le porte
aperte
attraversandole strisciando
di meschinità
e portandoci a mangiare
fango;
portandoci a soffrire della
nostra appartenenza;
a vedere il mondo che
abbassa gli occhi guardando all'Italia;
a sentirsi dare all'estero
del berlusconi, mussolini e mafia,
ed obbligandoci a deglutire
una politica inconcludente
con il futuro coniugato al
passato.
9 novembre 2011
° ° °
AD UN AMICO
E 10 centesimi al minuto secondo me è
una buona cifra,
e ciò vuol dire che se stai un'ora al
telefono
hai speso giusto 6 euro,
perché 6 euro è il pagamento medio di
un'ora di lavoro,
e così puoi dare valore al tuo tempo.
Dovrebbe costare 6 euro anche un'ora di
Facebook,
o di altre chiacchiere su Internet,
giusto per dare un peso alle tue
parole.
Stasera torno dopo un'uscita con te ed
ho un deja vu,
ma sono sicuro che questa volta non è
dovuto alla stanchezza
ma al fatto che è una serata che
finisce identica
a qualche altra serata:
e non è una bella sensazione.
Nell'ascensore, allo specchio,
mi guardo negli occhi e mi sorrido
cos'altro potrei volere dalla mia vita,
sono felice.
Ho un pelo dritto, giusto in mezzo alle
mie sopracciglia
e penso che dovrei levarlo o altrimenti
mi rovina l'immagine;
e penso che se c'è qualcosa che posso
fare in più nella mia vita
è quella di riuscire a dare consigli,
con una storia o una poesia;
e non per forza perché sono er mejo
ma solamente perché vorrei non facessi
i miei errori.
C'era un addio al nubilato stasera
e ce ne sarà un altro domani sera
aspetterò il cambio sopraggiungere in
te,
ma ci sarò.
8 novembre 2011
° ° °
RIGHE DALL'INGHILTERRA
L'Italia e sempre al top:
del bene e del male.
E come può
perpetuarsi tutto ciò?
Lasciando che la massa rimanga nella
media,
creando il mito dell'italiano medio,
di quello che basta avere
conoscenze;
che fatta la legge trovato l'inganno;
che crede che
basti il proprio orticello,
sposandosi con le corna in
tasca:
quelle per la moglie e quelle per scaramanzia;
che a dio
non ci crede ma lo prega
non sia mai dovesse esserci davvero.
E
la politica?
Reitera questo
perché legge psicologia delle
folle (Gustave Le Bon, 1895)
e fa il gioco orbo
di usarlo al
solo proprio vantaggio.
7 novembre 2011
° ° °
PER ANGELO MA SARÒ
Mi sono fatto da solo
E se vede!, nessuno ti avrebbe fatto
così!
Ma la colpa a volte è la nostra,
che rispondiamo in maniera civile,
a chi è sceso in campo per sgomitare.
Tu metti una croce sopra Gesù,
o dio, o chi per loro,
solamente per guadagnarla in cabina
elettorale;
credi di avere consenso
grazie a un applauso a fine canzone
perché dei e rockstar sono oggi la
stessa cosa;
e allora credi di essere la nuova
rockstar
con più una parte di icona pop
e una per piacere alle mamme,
e dunque illuminata.
Perché alla gente è questo che piace,
polizie, razzismo, padroni,
secondo il tuo modo di pensare.
Però poverino non lo puoi dire,
non la puoi scrivere una poesia e
dormire bene.
Ma ormai è al tramonto il tuo modo di
fare,
non che sia sbagliato in astratto,
ma lo diviene se mostra ogni giorno
il suo limite fatto di plastica e
ortodonzia,
e che noi ci troviamo a vedere e a
dover stoppare
per non trovarci un altro silvio tra i
piedi.
E salvi numeri di cellulare mantenendo
la tua rubrica di destra
ma da lì non ti chiamerà mai nessuno
per dirti che sbagli
ma solo per chiederti un piacere
e perpetuare un modo d'esser mafiosi
senza più nemmeno il velo.
Pensavo d'esser cresciuti insieme
in parallelo: io da una parte e te
dall'altra,
e piccoli punti di contatto,
ma invece mostri cosa sei oggi
chi vuoi ancora scimmiottare nel tuo
futuro
e dove ti sei arenato nel tuo passato.
4 novembre 2011
° ° °
UNA SIGARETTA STASERA
Le sigarette non servono a
un cazzo
contro l'inutilità della
vita,
serve l'azione,
serve cut to the chase!
Perché
una storia la racconteremmo con più azione
e una
vita la vivremmo con meno?
Agire,
agire, agire.
Serve un
travestimento da donna
in una
sera partita fugace
per
raccontarsi di aver vissuto.
Serve di
riprendere i discorsi lasciati a metà
per poi
dormire col senso di pieno.
Serve di
aver detto ogni singola cosa
e poi ai
posteri l'ardua sentenza.
2
novembre 2011