ESSERE SE STESSI SENZA PRATICARE

Vorrei dimagrire

ma continuo a cenare due volte a sera.

Voglio incontrarmi adesso

e smettere di dormire

in un letto per ospiti.

Sì, è un ottima locanda,

la migliore potessi sperare

ma è una locanda.

Passo a trovare un amico

e anche stanotte

trovo parti di me.

Dopo tornerò a dormire

nel mio letto,

quello per gli ospiti,

dove so che il frigo è pieno

e le briciole spazzate via.

Perché studiare antropologia,

i riti e il diventare uomo

senza poi mettere in pratica me?

E mi sento come un cattolico non praticante

dove l'unica fede tradita è la mia.

28 luglio 2010



il viandante ha lo zaino pieno quando bussa alla locanda;
ogni passo è una sua fuga, ogni oggetto sulla spalla
sembra un peso da gettare..ma rimanda..e rimanda
quasi fosse li a tremar nel calciare quella palla.

schioppettio e calor di brace di locanda
potràn svuotare quello zaino? forse no, non son sicuro
che un ambiente familiare, un tepore di veranda
basti all'animo irrequieto per saltare su quel muro.

Tutto il viaggio è una locanda. Proprio dentro ogni stanza
porto angoli di casa, porto foto del passato
e i pensieri quasi fluttuano in un muoversi di danza
ricordandomi che...ho amato.

lascerò questa locanda, verso un'altra porta ancora
e chissà se quello zaino sarà ora più leggero
di zavorre e di pensieri, che in tal caso forse allora
cercherò di nuovo proprio..per sentirmi così vero.


Francesco Mordacchini – 28 luglio 2010


° ° °

SULLA STRADA

E imparo l'amore

da chi è capace di sposarsi in pantofole.

E imparo la morte da chi

ne ha saggiato la falce

e continua a sentirla librare nell'aria.

E imparo da vivere

da chi sa aspettare e godere.

Tu tatui ali dietro le spalle

ma sulla maglietta:

non ha molto senso

vestirsi di nuovo

per non sentirsi nudi soltanto.

28 luglio 2010.

° ° °

PARENTESI

Rossaocchiverdiebiancapelle
berti dovrei come uno spritz?
Salto a cavallo e ti lascio ancor dietro
galoppo da solo senza una meta
e troverò lampi, nuvole, sassi,
rocce appuntite ed alberi bassi,
forche alle valli e raggi ai tramonti
cuscini nelle albe e pasti fugaci.
Ho già fauci secche,
tequila sunrise.

22 luglio 2010

° ° °

TUTTA COLPA DELL'IMPRINTING

Una passione,

alla quale poi paragonare tutte le altre

come posso io provare a superarla?

Io che arrivo nel tuo cuore della notte

dovrei esserne la luce che rischiara?

No non posso.

Non lo voglio e non lo posso.

No non posso.

Mie parole ti diranno come agisco:

come amico dico che tu sbagli

richiudendoti a riccio su te stessa;

come amante dico che tu sbagli

se continui ad ascoltare solo il cuore;

come estraneo io ti dico guarda in fondo

troverai uno straniero che ti accoglie;

come anziano io ti dico l'ho provato

superarlo è stata soglia dell'età.

Io poi sono un paraculo patentato

e non faccio più lo sforzo del smontare

quello che nel tuo passato avevi avuto,

dato che non sarò lì a rimontare, costruire.

Sì così io mi perdo ben 2/3

delle donne con le quali potrei osare, costruire,

ma così io sento di esser me

senza fingere né prendere per culo.

Poi in vecchiaia forse capirò

che gabbare avrei dovuto donne e mondo,

ma se mai farò di quei pensieri

capirò che sarà il tempo di morire.

19 luglio 2010

° ° °

ELUCUBRAZIONI MENTALI

C'è un nido di vespe nel ficus vicino a me,

lo scopro mentre mi alzo per spegnere una sigaretta,

distraendomi mi scotto un dito,

a volte è così facile farsi del male.

Ho appena finito “Lettera a un bambino mai nato”

a volte è così facile farsi del male;

non ci preoccupiamo quando usiamo troppo un muscolo

ma lo facciamo quando usiamo troppo il cervello.

Adesso devo distruggere un intero nido di vespe,

eppure la cosa non mi disturba affatto,

non lo distruggerò con forza ma con cervello

eppure la cosa non mi disturba affatto.

19 luglio 2010

° ° °

LE RAGAZZE IN AMICIZIA

Non ho mai sedato il mio corpo,

non l'ho mai lasciato implorare invano,

anche di fronte a lei che prendeva il mio io.

Non ci son mai riuscito,

non ho voglia di farlo

perché non ho la voglia di lasciarci da parte.

Eppure,

non è certo sol quello a muovermi a te.

Potrei leccare ogni parte del tuo corpo

ma è sulle tue parole tatuate che passerei la mia lingua;

non è cosa da poco,

non lo è per te, non lo è per me.

Sai, molte le ho perse per troppa bellezza,

perché più erano belle e più ero me stesso

e più ero me stesso e più le perdevo;

che cosa strana la vita.

Mi chiedo se sono sbagliato,

lo faccio da retore sapendo risposta:

“siamo diversi...”,

“rispettiamoci e allontaniamoci...”

Ma non sono sicuro sia questo,

a volte mi vien da pensare:

di essere serpe dai denti affilati,

di essere uomo che uccide la donna,

di essere in sesso quel che non sono in vita,

ma poi mi torno a rispondere:

“siamo diversi...”,

“rispettiamoci e allontaniamoci...”,

e,

“quanto siamo carini e civili...”,

aggiungerei.

L'amicizia è una cosa bellissima

ma non te lo chiedi perché,

nel poco tempo che ci siam dedicati,

non abbiamo parlato di musica,

non abbiamo parlato di calcio,

non abbiamo sparlato del mondo,

non abbiamo sfogliato un free press,

non ci siamo prestati dei soldi,

non ci siam costruiti un viaggetto;

io sì, me lo chiedo e so la risposta,

non son quelli i livelli del nostro incontrarci,

son più alti o più bassi,

ma non son quelli.

Spengo me stesso e immagino siano più bassi,

è più facile capire così il:

“non ci siamo trovati in amore perciò siamo amici”.

Ma in fin dei conti non mi è molto chiaro,

possiamo dir tutto ma non:

“non mi piaci, rispettiamoci e allontaniamoci”...

bah, forse son io a non capir d'amicizia,

forse son io a non capirci d'amore.


Questa poesia dovrebbe esser finita

ma voglio essere ancora romantico

- e anche un po' spocchioso -

come i bambini quando abbracciano tra affetto e presunzione,

perché alla fine, forse, non capisco niente di amore,

come di amicizia...

...però mi pare strano,

perché quando uno sa cosa non gli piace,

sa anche cosa gli piace,

e ferma infine il suo animo in pena,

forse proprio con chi,

ha detto che non vuole amicizia

ma pelle quanto cuore quanto mente:

tu mandi un abbraccio

quando è stato proprio quello a farti scappare.

12 luglio 2010

° ° °


Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
come di dissolvermi:
sarei estremamente triste
senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l'anima con un potere
cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
e anche dopo averti veduta
mi sforzai spesso di ragionare
contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.


John Keats ha ispirato

“NON: PER TE VIVO”

"Ma poi albeggiando

mi misi a dormire,

dormire d'un sonno come d'un sogno

cercavo la luce

cercavo la pace

ed ero un po' inquieto a saperti lì avanti.

Avanti,

avanti, come sei sempre stata,

col raggio di luce a te intorno

frutto del vivere tuo.

Io amo quell'essere tuo,

è quello a tenermi incollato,

e bimbo vorrei fosse mio

ma adulto capisco e non tocco.

Lo so che è il tuo modo di stare

e metterti in serra non posso,

per questo ritraggo i miei artigli

tra noi ora solo carezze.


Con te da oggi respiro

non:

senza te muoio

non:

per te vivo.

7 luglio 2010


 
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