UNA TRA LE TANTE


Che cosa fossimo

prima chiedevi te

poi lo chiedevo io

e adesso non lo chiede più nessuno.

Io son lo stesso da che sono nato

te ti plasmavi intorno a ogni mio respiro,

io non ho amiche e così eri il mio amore

io ho solo amori e non avrò mai dispiaceri.

Tra voi più grandi la soglia era la stessa

che tra voi piccole a chiudere la storia

quando non c'è né il vostro spazio per decidere

né un passo indietro che vi lasci un po' d'agire.

Io son così e mi vedi ora tra i tanti

ma non amavi certo il me mediocre

ci rido su perché adesso hai ciò che vuoi

chi eri con me è baule dei ricordi.

E chi sei adesso che per vincer la partita,

con una mossa andare in scacco e averla vinta,

non hai fatto altro che vincer come tante

e buona festa, hai vinto come tutte.

22 gennaio 2010

° ° °

FANCULO


Dipingerò orizzonti

che nei tuoi occhi vidi

al primo appuntamento.


Disegnerò il tuo abbraccio

di quella prima notte

lascivia e voluttà.


Ma sopra la mia pelle

sei tu che hai già tracciato

il tratto tuo leggero.


E fin nelle mie ossa

a occhi chiusi leggo

i segni che hai lasciato.

22 gennaio 2010

° ° °

RISCHIO IN CONDOMINIO


Alberi nuovi su questo declivio

in cresta un cancello da far saltare

dall'altra parte sì è vero è foresta

è nero di notte strisciando nel buio

ma è discesa e questo ci aiuta

volendo possiamo rotolare

e raggiungere stesso la valle

raggiungere il fiume

posarsi in pace.

Qual'è allora il dubbio

su questa salita

se crescono alberi

se foresta anche qui

che importa

è il passo che conta.

17 gennaio 2010

° ° °

NON FARE Sì


Stringere i lacci

fin dalla punta

vuol dire in fondo

calzarla bene.


Così,

ogni questione aperta,

per andar giù

dev'esser presa al collo,

lasciando

che non respiri

stramazzi a terra

per poi riaversi.


E braccia,

con cui già strinsi,

servono ancora

e a serrar più forte

e

a rianimare

quello che esamine

sembrava morto.


In fondo

fin dalla punta

quello che conta

è sentirla addosso

e, fino alla fine,

non fare sì

che sia finita.

8 gennaio 2009

° ° °

I NOSTRI OCCHI BAMBINI


La storia è fatta di errori

altrimenti non verrebbe narrata,

per questo incoscienti si agisce

e lucidi si lecca ferite.

Quando tra due scegli la terza,

allora la via è inesplorata.

In una macchina,

su strisce d'asfalto

nessuno ti parla,

neanche i cartelli,

la meta è il nuovo

e dietro la schiena

lasci lo Stato.

Lì in fondo il tramonto colora le nubi

le rende di rosa, di rosso e di arancio,

i tratti leggeri son cumuli al vento

come la neve quando è sferzata.

Così, in un istante, montagne dal piatto del cielo,

e, in un istante, la terra guadagna il suo opposto.

Com'è gioco facile a volte la vita

quando ai primi occhi basta tornare,

quelli di quando bambini andavamo

e tutto accadibile era per noi,

quegli occhi che il tempo dettando

sancisce che è vero che l'essere adulti

sia irreversibile e fermo stato.

Ma noi al tempo chiediamo una deroga,

che prenda i corpi

ma gli occhi renda.

2 gennaio 2010


 
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