DIMINUTIVI
Posso essere cresciuto,
posso averlo dimostrato,
posso essere in equilibrio
psicofisico,
posso essere sicuro che non
mi ucciderà nemmeno una pallottola,
posso sentirmi al pieno
nelle relazioni sociali,
posso mettere al mondo un
bambino e
posso farlo con la persona
che amo,
posso avere ragione alla
fine di un discorso
e non per retorica ma solo
per logica,
eppure, Marcolino, rimarrà
il mio soprannome per alcuni,
e per alcuni altri Zella,
e per alcuni altri Stronzo,
e per alcuni altri Cojone.
E va bene così;
come un un cane grande
cresciuto tra cani piccoli,
non rinnegherò mai
l'ascolto dell'abbaiare e degli ululati
cui ho prestato l'orecchio
fin ieri.
Ma non abbaierò e non
digrignerò a mia volta,
sorriderò, principalmente;
pur sapendo che per la
maggior parte delle persone bastano le parole,
soprattutto quelle che
grazie ad eco ripetono, simulando rafforzamento, le proprie
convinzioni,
quando in realtà ripetono
solamente, e sempre, la stessa cosa.
Chiedete a Silvio come
sarebbe stata la sua vita
se si fosse chiamato
Berluschino
e ragionate;
su voi stessi e sugli altri.
30 dicembre 2010
16 gennaio 2011
° ° °
PRESEPE NAPOLETANO
Viuzze in cui si vende il
pesce e il capitone,
vicoli di panni stesi verso
il dirimpettaio,
persone agli angoli degli
isolati che non si ben capisce che lavoro facciano,
piccole botteghe che ora
vendono il nostro tempo,
volumi di voci che superano
ogni rumore,
gesti che senz'audio lo
stesso sanno dire.
E i tre dell'oro, incenso e
mirra
oggi vendono calzini.
Quale magia è Napoli,
dove ogni angolo c'è una
madonna o un bambinello
e dietro l'angolo una
bestemmia fantasiosa,
non di parole a offendere il
creatore,
ma di ossimori di vita
quotidiana
che al sole esaltano il buio
e lo splendore.
31 dicembre 2010
16 gennaio 2011
° ° °
IL CAPITANO
Un modello,
uno stile di vita,
un modo di stare al mondo,
un dare gioia memori delle
sofferenze passate,
un modo di avere paura che
non vuol dir non averne
ma elaborarla e renderla
utile.
Confido nella tua memoria,
anche per far capire alla
gente,
che chi comanda deve farlo
solo per semplificare,
per rappresentare più gente
possibile,
cercando di trovare il
compromesso
tra istanze differenti;
null'altro.
31 dicembre 2010
16 gennaio 2010
° ° °
SÌ,
VIA
Perdesti la borsetta,
ti dissi senza fretta,
infine non hai niente
che sia così impellente,
e allora approfitta
per fare pulizia;
e non mi hai più chiamato.
Condividemmo il letto
e lo facemmo spesso
sia in amore sesso
che amore dentro il sesso,
ti dissi non sporcarti
e tieni sempre briglie;
mi hai scalciato via.
Chiudesti parentele
e vecchie amicizie
ti dissi uccidi i padri,
e mi uccidesti a me.
Ma io non sono un padre
né un educatore,
e non è questo il caso
d'allieva e di maestro;
non è mai stato in dubbio
che fossi un po' stronzetta
ma cara piccoletta
non ho sempre ragione
ma almeno sul mio campo
già so di averla spesso
e sul mio campo perdi
e anche te: sì, via.
29 dicembre 2010
° ° °
SCIVOLARLE VIA
Come l'uvetta via dal panettone
scivolarla via, scivolarla via.
Come le strade senza ormai alcun senso
scivolarle via, scivolarle via.
Come la neve quando non attesa
scivolarla via, scivolarla via.
Come persone aride e ormai andate
scivolarle via, scivolarle via.
29 dicembre 2010
° ° °
NASCERE ARTE
Ma che ne vuoi sapere dell'ispirazione
te che vai ad ispirarti in un ufficio.
Il mio laboratorio ce l'ho a mia
immagine e somiglianza
mentre nel tuo ufficio l'immagine e la
somiglianza
- a loro -
è compresa nel prezzo con cui ti
pagano.
Per carità
non vuole essere un attacco
ma se parliamo
mettiamo in chiaro tutto
così da poter ben ragionare
sulle genialità
e sulle circostanze
da cui nascere l'arte,
che cosa fa l'artista
e cosa il criticone.
Quando mi chiamano a telefono io
rispondo:
sto scrivendo,
sto suonando,
sto dipingendo,
mentre te rispondi:
sto lavorando.
29 dicembre 2010
° ° °
MILIMITI
Perché ti amo?
Perché sai riconoscere i tuoi limiti
e quieta porli in mano a qualcun altro,
così come accettare in dono
i limiti cui sbatto ogni mia volta.
Per me l'amore sai
non è mai sofferenza
e il gioco con i limiti
non è nemmen pazienza,
ma un muto accoccolarsi
sapendo di trovare,
sapendo di trovarsi,
dove parola limite
non anagramma milite
e senza far mai guerra
a vincere siam due.
29 dicembre 2010
° ° °
LE LE
Un caro amico
con lucida destrezza
per ogni tua carezza
mi ha ben spiegato
il contrattacco.
Carezza,
eufemismo del tuo agire
in guanti bianchi
per portarmi al mio perire.
Questo mio amico
mi ha detto paga il conto
con la moneta
con la quale lei ha giocato.
Ed io con calma
aspetto il fine pasto
per ripagarti
del fiele che mi hai dato.
29 dicembre 2010
° ° °
IN MEZZO A UNA STRADA
Prendi la chitarra
e vai a Napoli a cantà 'n miezz a na
via
è quello che mi dice il nonno
e capisco come tutto è relativo...
Mai avrei potuto immaginare ciò,
mai avrei saputo disegnare in questo
modo il mio futuro,
non l'avrei mai figurato nella mente,
non avrei potuto concepire
non avrei saputo tratteggiare
nemmeno poi supporre
o almeno ipotizzare
presumere
stimare
calcolare,
non che fosse una via il mio futuro
ma che fosse di Napoli e non di Roma.
29 dicembre 2010
° ° °
IL PROPRIO SGRASSATORE
Credevo dio servisse
per ripulire nel caso uno si sporchi
ma in certi casi
ho ben capito serve
perché,
sapendo già da sé quanto si è
sporchi,
è necessario chi dare la colpa.
Non è la chiesa buona perché scelta
dai più buoni;
chi è troppo buono è scelto dalla
chiesa
come stendardo di una patria
inesistente,
dove i valori han lasciato posto ai
conti.
29 dicembre 2010
° ° °
FIDUCIA
Credevo fossi io a ragionare in
malafede
ma poi son ricreduto perché la buona
fede
io del comportamento tuo la pongo alla
base.
Non sono così pollo da non capir che
vuoi gabbarmi
perché, sai, malafede la conosco,
io voglio far del bene, devo conoscere
anche il male.
La conosco, potrei anche utilizzarla
ma non spodesterò la mia fiducia che
ho negli uomini;
e con fiducia intendo che proietto su
di te questi miei valori:
se tu rompi una cosa
è come fosse accaduto a me,
se ti lascio macchina, casa, figli,
amore,
è perché ti comporteresti come me.
Ma te fiducia capisco non l'hai mai
provata
e quanto appena menzionato
nemmeno appena sfiora i tuoi valori.
Ma che vuoi farci:
continuerò a vivere e organizzare
feste
e tu a pensar che io ci faccia cresta.
29 dicembre 2010
° ° °
E POI
E poi,
io ci ho ragionato
su come piace fare a te...
ma non riesco a rintracciare
un grande senso
tra il tuo amore da dar col contagocce,
il tuo sesso da dar con le pinzette,
il tuo corpo da dar col microscopio.
Solamente il tuo carattere
ho capito che dovrei lasciar tracimare.
Ma io cercavo una donna
non il banco dei pegni,
e cercavo il piacere
non la firma d'impegni.
Quel che resta di amaro,
a distanza di tempo,
è che aspetto davanti
per guardar dietro a valle
ed invece ancor tarda
sei rimasta a brucare.
29 dicembre 2010
° ° °
DOVE I MIEI PASSI DA BIMBO
HANNO POSATO
In punta
arrampicato su di un muro
a pochi anni guardavo l'orizzonte,
ed oggi che mi trovo ben più grande
dal mio terrazzo
contemplo monti e valli.
Saperlo già quand'ero piccolino
che avrei un giorno
camminato alto,
non avrei certo
spuntato unghie e scarpe
pur di riuscire a facciarmi da quel
muro.
Ma in verità ne sono ben contento
di ogni piccola goccia di sudore,
cacciata per poter alzar la testa
e proiettarmi orizzonti quali ardire.
29 dicembre 2010
° ° °
CERVICE
Certe volte nella vita devi capire
quando martello e allora devi battere
e quando incudine e allora devi stare
e quando ancora puoi continuare a
battere
e dove invece ti devi trattenere.
Che divertente,
con le clitoridee,
e stiamo lì a spingere,
e a spingere,
e non ce n'è una che sappia
indirizzare,
gongolare,
per tuo piacere
o almeno loro mon dieu.
Ma a volte,
d'altra parte,
l'unica cervice utilizzata è quella.
29 dicembre 2010
° ° °
ASTIONELLA
Mi hanno sempre divertito
le donne che attaccano per difendersi,
quelle che con la loro miniatura di
pene,
quel loro clitoride,
preferiscono fare a capocciate
piuttosto che accogliere.
Mi divertono perché hanno affilato le
loro armi
come la loro lingua
senza mai accorgersi
che più di una scalfitura non fanno,
e che le richiamerai solo per
riscaldarlo il caffè
perché il caffè nemmeno sanno farlo.
29 dicembre 2010
° ° °
A TE TOCCA SPIEGATTE
TUTTO!
Con una come te io ci faccio colazione
e qui la frase è ambigua e devo ben
chiarire:
non: mi ci sveglio insieme e con
piacere ci faccio colazione
ma: con una come te me ce stuzzico
li denti
...a volte quanto conta
l'interpretazione...
mi trovo a parafrasare lo stimolo di
una poesia,
soprattutto con chi ha due bocche ed un
orecchio
e parla senza mai saper capire.
29 dicembre 2010
° ° °
2010
Sapevo questo 2010
sarebbe stato una palestra,
ci avrei sudato
ci avrei sbattuto
sarei cresciuto
morto e rinato
molto sbrinato
un po' spellato
troppo abbronzato
un po' acciaccato
con molte occhiaie
con pochi soldi
soddisfazioni
alcune noie
ma molte gioie.
29
dicembre 2010
° ° °
SAN LORENZO DOPO LA STELLA
COMETA
Meglio tante stelle
o avercene una sola
da seguire,
da accudire,
da nutrire,
da scaldare?
È meglio niente di tutto
ciò,
così puoi vivere e
sorridere dei tuoi limiti in quanto essere umano;
divertendoti col fatto che
se la notte di san Lorenzo è la caduta degli dei
sai che botto che fa la
caduta della stella cometa?
Io lo so, perché l'ho
sentito
e ho capito che era solo una
stella
e non un sole.
Mi dirai che le stelle sono
soli,
ti dirò che non ci sono
soli e stelle.
24 dicembre 2010
° ° °
2011
E leggimi l'oroscopo solo se
è buono,
e chiama dio solo se ha
tempo per me,
e cogli qualunque cenno
sopranaturale
solo se è un segno
interpretabile favorevolmente;
fammi sorridere,
alleggeriscimi il futuro.
Poggiata ad un albero sta la
mia la scala
e porta più in alto se
nessuno la sega.
Ma in alto o in basso
ascolterò le tue parole e
sorriderò con te di esse,
ti racconterò cosa vuol
dire stringersi su se stessi
per riscaldare il battito di
un cuore,
e dormiremo in luce
con il sole alle finestre.
24 dicembre 2010
° ° °
APPROFITTA PER RAGIONARE
SULL'AMICIZIA
Sai,
Facebook ci ha permesso di tornare in
contatto
con gli amici della nostra adolescenza
e tutto ciò è molto bello.
Per molti ha significato molto,
per alcuni sono addirittura nati o
rinati amori,
o si sono spianate amicizie
compromesse.
Ma tu...
...tu sei fuori dal mondo!
Forse siamo noi che non ti comprendiamo
perché non abbiamo pensato che su
Facebook,
tra le reti scolastiche che abbiamo
recuperato,
non abbiamo pensato di tornare agli
amici dell'asilo;
o forse sei te che ti dovresti rendere
conto
che a quel livello di crescita sei
rimasto.
Fai una cosa,
ascolta l'ultimo amico rimasto,
e che fino alla fine non ragionerà da
bimbo
e non cambierà il rapporto con te
come te hai fatto con me.
Fai però questo:
prendi Facebook e sfruttalo per
ragionare sull'amicizia
come dovrebbero fare
tante persone che ci circondano.
Tutte quelle che stanno dal tuo lato,
capaci solo di dire:
forse parteciperò;
cancella il mio numero;
non ti aggiungo;
sei un conoscente ma ti aggiungo;
ti ho scritto un lungo messaggio ma poi
non te l'ho mandato.
Sei da quel lato stupido dell'amicizia
quello che ne rovina il concetto molto
più alto
e da cui è un piacere non prescindere
mai nella vita.
Forse un giorno lo scoprirai anche tu
o forse andrai da Zuckerberg a
proporgli la rete dell'asilo.
D'altra parte fare qualcosa che ha
detto qualcun altro
è sempre stata la tua dote maggiore.
19 dicembre 2010
° ° °
UNA CAREZZA O UN CAZZOTTO
Bravo sei cresciuto!
sulle mie spalle però
e che fatiche che hai comportato.
C'è un tempo per educare
ed uno per agire,
questa sottil differenza
non son riuscito a spiegarti.
Ho fallito quello per educare,
le conseguenze si vedono adesso;
quando quel po' che hai imparato
lo usi contro di me.
Vuoi una carezza o un cazzotto?
So che la prima è ciò vuoi
ma non dai mai a vederlo
ti piace prudere mani.
Pazienza,
e intanto mi tiro fuori,
perché adesso per strada vorrebbe dire
una rissa
- per me anche carezza -
ma dovresti esser men tronfio.
Comunque,
basta con l'educazione
la voglio dare ai miei figli
e poi ritorno a parlarne
mentre quest'andragogia,
nei miei rapporti coi grandi,
mi ha fatto perder del tempo
e mi ha ostruito la via.
18 dicembre 2010
° ° °
CIRCOLO DEGLI ARTISTI
Opporre un fuoco alla luna
può esser bestemmia, può esser
sfrontato,
ma è proprio intorno a quel fuoco
che siamo nati;
dove in circolo insieme abbiam
raccontato,
poi fatto arte,
poi fatto tesoro.
In notti d'inverno,
sedie e tavoli gelo,
dar fuoco al ghiaccio
è il nostro spirto.
Brucia una palma.
Brucia la vita
che corre nel corpo.
Brucia la notte.
Brucia la storia
davanti ai nostr'occhi.
18 dicembre 2010
° ° °
19 ANNI D'INVERNO
È come levare i calzini sotto le
coperte:
sai che dovresti farlo,
ma non riesci a farlo.
Così,
per i figli del '94,
come per quelli del 2013,
lui ci propone il già visto,
e sai che dovresti farlo
ma non riesci a farlo.
E intanto,
nonostante natura
regali clima natale,
son molto meno i brillii sui balconi.
Ci vuole tempo perché,
la maggioranza silenziosa,
guadagni il guizzo di genio
per ritornare alla luce.
Ci vuole tempo perché,
han cora ai piedi i calzini,
non pensin solo ai piedini
e tornin scioglier pensieri.
Così,
stringendo in morsa di freddo,
ci proponeva un ventennio.
Ma in fondo,
come tutto ciò detto,
non c'è nemmeno riuscito.
18 dicembre 2010
° ° °
TI AMO
E come lo sai te
non lo sanno,
non come ti amo,
ma come amo;
quanto ne do,
quanto ne prendo,
e quanto è filo tessuto
il nostro essere in due.
17 dicembre 2010
° ° °
NON CI RESTA CHE RIDERE
I moderati;
il miglior collega
dell'università;
un assistente
dell'università;
adulti vari
In un capannone,
dove starebbe bene un
concerto,
chi si incontra,
chi si conosce,
e chi invece
non vi si riconosce,
ma è iscritto lo stesso al
concorso.
5 posti e siamo in 400.
E poi chi controlla!,
con contratti interinali
figli della stessa madre
che ci ha insegnato a
sorridere,
sdrammatizzando,
dimenticando.
17 dicembre 2010
° ° °
GIOCARE PER PERDERE
È come fare un concorso
al quale andare
dimenticando la penna,
la carta d'identità,
la domanda di
partecipazione,
la testa.
La testa,
dimenticata chissà
dove da sola si poggerà.
17 dicembre 2010
° ° °
MEDIO ITALIANO
Una dx riflette sui propri valori,
una sx cresce e matura;
in mezzo rimangono i medi,
i medi italiani.
Quelli dell'intanto rimandiamo,
della truffetta e del cavillo,
del mi spezzo ma non mollo,
del non guardo più avanti del naso.
E quelli sono la maggioranza,
la panza, la stanza,
la rimembranza senza sostanza,
i sono qui per la provvidenza.
Così, quando mano si stringe a se
stessa,
son sempre i medi a rimaner fuori
contenti loro ancora per poco
fra le altre dita aumenta la stretta.
15 dicembre 2010
° ° °
CAMBIARE TEATRO
A volte è come rifarsi il
seno, o il naso,
aggiustare ciò che non va
per allinearsi allo
standard;
è più semplice così
integrarsi.
Mi accingo, con questo
sentimento,
a cambiare gesti e dizione,
così da andare in più
poltrone
e in più persone.
D'altra parte, per natura,
si fa di tutto
per piacere a più gente
possibile,
ma, per la stessa natura,
c'è un limite a tutto;
e per fortuna Silvio
non fa rima con dio.
14 dicembre 2010
° ° °
CAMBIA TELEGIORNALE
Nonno,
con lo stesso atteggiamento del suo
cognome
ascolti un piazzista di nome Fede,
senza avvederti che non è un
giornalista,
che non è un telegiornale ma un
megafono,
che non è esposizione ma un attacco,
che non è libertà per quanto così la
chiamino,
e che parla principalmente delle cose
che richiedono di essere sorrette
perché l'opinione pubblica
possa cambiar punto di vista,
e stendere lo scendiletto.
Quello che mi da consolazione, nonno,
è che in mano hai un telecomando
e che se la nostra generazione cambierà
le batterie,
potrai tornare a cambiare canale.
(E per fortuna dio
non fa rima nemmeno con Emilio).
14 dicembre 2010
° ° °
BENEFICENZA SLASH
MAGNIFICENZA
Mi hai chiesto dei soldi per un ragazzo
che soffre
ed io ho detto eh, mi dispiace...
(ma non posso farmi carico del mondo)
ed è il non detto tra parentesi quello
che intendevo.
So cosa significhi arrivare a chiedere
soldi
e anche cosa arrivare a donarli,
ma non capisco, non capisco il perché
dobbiamo trovarci ogni giorno a
soffrire,
come in un bit dal doppio comando:
Mo te li do (o non te li do?)
'sti quattro spicci.
Com'è possibile che l'unico modo
di te per vivere, sia chiedere soldi?
Com'è possibile che non sei riuscito a
gestirti?
Com'è possibile che non possiamo
aiutarti altro modo?
Beneficenza,
magnificenza,
rimbalzano nella mia testa.
Non dovremmo crear povertà
piuttosto che correre a brevi ripari.
14 dicembre 2010
° ° °
IL GIORNO PIÙ
CORTO
Oggi ho visto il sole in un punto dove
non lo vedo mai durante l'anno.
Era tutto a destra
ma da domani ritornerà a sinistra,
questione di equinozi,
niente di più
;-)
13 dicembre 2010
° ° °
CONDIVIDERE
Una volta i complimenti si fermavano a
te,
mi rende felice oggi arrivino a noi
e buona parte, certo, me li becco
anch'io.
È un concetto strano,
come spesso lo sono le cose su cui
ragioniamo:
strane in un primo momento,
poi logiche e chiare pensandoci su.
Se levi il sesso rimane l'amore
l'abbiamo già detto,
e così è facil adesso spiegare
che stare insieme vuol dire tu possa
decider per me:
se rimanere attaccato ad una macchina o
no,
il gelato che voglio stasera,
la gestione delle mie cose,
in che pizzeria voglio mangiare,
il senso di una mia frase,
qual'è il colore che sceglierei,
come e perché reagisco così,
cosa potrebbe ripormi in pace.
E per me vuol dir ugualmente viver per
te
senza un legame che stringa al tirarsi
ma solo ogni giorno avvampi al
svegliarsi.
13 dicembre 2010
° ° °
BEH,
MICA MALE
Che cosa c'è di nuovo?
Che io che sono sempre stato un muro
per chi di me si innamorava.
Per te ho aperto in quel muro una
porta,
lasciata socchiusa ti aspetta.
12 dicembre 2010
° ° °
A LETTO CON AMLETO
Ofelia t'avrebbe rapito,
o Amleto,
se tu non fossi diventato
uomo
lasciando alle spalle
Amletino.
Sotto saresti stato con lei,
non dentro un letto,
ma
sotto i suoi piedi al di fuori.
Anch'io
ti porto nel letto,
o
Amleto,
ti
metto però solo sotto il cuscino;
né tacchi né amplessi
in talamo insieme,
ma solo rispetto di storia
che merita esser narrata.
E neanche i sogni servon
stanotte,
basta serbar del tuo dire il
ricordo:
esporre quel ch'è
mortale e mal sicuro
a tutto ciò che la fortuna,
la morte e il pericolo
osano intraprendere,
è questo che rende il
giacere tuo più elevato
perché anche nell'ultimo
letto mostri il tuo credo.
10 dicembre 2010
° ° °
YOU STILL HAVE A SOUL
Cerca più forte, più forte
scava più dentro, più dentro
tocca più pelle, più pelle
usa più voce, più voce
chiedi più scusa
spiega di più;
ricorda sempre due orecchie e una
bocca.
Scrivi di più senza mani
e intaglia il legno di un ramo,
la linfa che ne esce di getto
è solo una dose di lutto,
quella che nuova rinasce
quella è la base di tutto.
9 dicembre 2010
° ° °
FARFALLE NELLO STOMACO
Metto una mano in tasca e
trovo due anelli.
Un piano sotto ci son le
farfalle
uno sopra la luna,
rigurgito rombante dietro
tema di piano davanti.
È vuoto il posto su cui ci
sediamo
ma ciò non vuol dir che non
regge,
e si riempie di gente la
sala.
Una volta avremmo aspettato
il posarsi di una farfalla,
adesso siam noi a decider le
regole.
Forse la vita è fatta di
tre colori
di bianco, di rosso e di
nero.
Tutti li abbiamo avuti, li
abbiamo e li avremo.
8 dicembre 2010
° ° °
BUONGIORNO E SOGNI D'ORO
Dovrei abbattere il tuo
essere gelosa,
il tuo essere strega,
il tuo essere timorata di
dia,
per addivenire alla nostra
coppia perfetta.
Dovresti plasmarti su di me
ed io intorno a te,
venirci incontro
e scontrarci venendo.
Ma dai,
godiamoci una notte
in cui addormentarci vivendo
e svegliarci sognando,
niente di più
abbiamo bisogno.
07 dicembre 2010
° ° °
AMLETO
Se noi uomini non sappiamo quello che
lasciamo,
che importa lasciarlo prima del tempo?
Orfani saremmo di una terra sterile
se ignavi passassimo il tempo
a non provare, non rischiare,
non morire anche, ma per qualcosa in
cui credere.
E via gli spiriti, le patrie e le
gabbie,
orfana si sentirebbe anche la terra
se desse i natali a sterili piante.
3 dicembre 2010
° ° °
VIOLENZA
Se non c'è sanzione
non c'è educazione
l'ho scritto qualche riga fa
e lo ripeto oggi.
Oltre tutte le parole
oltre la minaccia della violenza
oltre la violenza stessa
a volte, con gli adulti,
non c'è altra scelta.
Questa cosa mi lacera,
ma è necessario non aggirarla
e rifletterci sopra.
Non credo nella violenza
e so che usarla comunque non risolve,
ma ci sono persone che sono infime,
volgari, viscide, laide e senza
dignità,
dove il mentire ad oltranza e il non
chiedere scusa
sono gli unici principi morali.
Di fronte a queste persone,
effettivamente,
le parole servono a poco.
E cosa ci vorrebbe dunque, l'embargo?
Queste persone fatte di massoneria e di
piccoli dei,
di feticismi ed incapacità sociali,
cosa meriterebbero?
Non lo so, non lo so;
e su questa domanda ci si interroga da
sempre.
Credo che il mondo sia semplificabile
secondo due polarità:
pulsioni prosociali e antisociali.
Di base l'essere umano si muove secondo
istinti prosociali
ma in alcune persone per tutta la vita,
come in alcune fasi per alcune persone,
o in alcune situazioni per alcune fasi,
la violenza è quella che prevarica e
tracima.
Di fronte a ciò come reagire?
Violenza scritta, violenza orale,
violenza fisica,
ma anche mettere spalle al muro un
uomo,
levargli il terreno da sotto i piedi,
costringerlo ad azioni che non
compirebbe mai,
sono solo alcuni dei modi attraverso i
quali opera violenza.
E non c'è da dare la colpa al diavolo,
al buio o alle streghe:
è nella natura umana anche la
violenza,
e chi la utilizza può solo crescere
trovando opposta alla propria violenza
la forza di chi sa cos'è il male,
e sa anche gestirlo ed usarlo a volte,
ma ha scelto il bene come strumento.
2 dicembre 2010
° ° °
NO TIES
I don't know how I can say:
I'm not a writer in italian,
how could I be an english writer?
Properly this is that that i would say
it's like to be in formal interview
without a ties, where only ties they
want.
But what to say
of our simply souls
that maybe are
only little candles
in all the wind
of our pathes cross.
Maybe i can't say
in english or italian
what i have to say.
But I'm just saying,
in english and italian,
what does this mean a candle in the
wind.
2 dicembre 2010
° ° °
LIE-BELL
Dopo aver parlato a lungo
tu mi cacci
ma il sole è già andato giù
e mi cacci di notte.
Poco male, ci sono abituato,
anche se un nuovo record
è ciò che hai conquistato.
Io lì per lì mai c'avrei pensato
che il trucchetto è poi sempre lo
stesso:
come nascondere qualcosa dalla vista?,
etichettandolo sotto un nuovo nome.
Ed è così che ciò che era amore
basta chiamarlo con il suo nome sesso
per fare sì che tutto crolli in poco.
Ma crolla a te,
a me non può cambiare,
un'etichetta quel qualcosa che ho
vissuto.
2 dicembre 2010
° ° °
ESILE
Vederti fu come un raggio di
luce
filtrato da una persiana
in una torrida estate.
Attenderti da me
fu un tempo d'attesa
infinito
come aspettare un camion
con i tuoi cari tra gli
immigrati.
Quando seppi del tuo arrivo
lasciai un letto caldo
per venire a prenderti;
e quella sera,
quella prima notte insieme,
fu come cavalcare un lampo
l'averti tra le gambe.
Ma poi non ci furono due
giorni di fila
che ci vedessero più stare
bene.
Ti ammalasti e diedi tutto
per te.
Sacrificai le mie priorità,
il mio tempo,
vidi assottigliarsi la
fascetta di denaro
che mi serviva per campare,
ma con piacere li levavo a
me pur di vederti star bene.
Fin quando la tua fragilità,
il tuo accartocciarti,
mi indusse a quella scelta,
l'ultima che un uomo possa
compiere,
e la più dura quando è
evidente
che l'accanimento arreca
solo maggior danno.
Eri fragile, ce ne
accorgemmo subito.
Per due mesi, ogni due
giorni,
i risultati non erano
confortanti,
e non ci rincuorava più
nemmeno qualche chilometro
insieme;
troppa la paura di vederti
ancor cadere.
Così addivenni alla
conclusione
di staccare i cavetti
ed Esile divenisti da Esilo.
2 dicembre 2010
° ° °
ITALIA
Italia per tre versi in mezzo al mare,
solo alle spalle forse un po' hai di
riparo.
Italia quale ambita e ricca meta,
striscia di terra così gravida di
grano,
ad oggi, nonostante tanta storia,
un punto fermo su di una opposta riva
e ciò che basta per vederti
ondeggiare.
Sarebbe bello fossi nata per le onde,
ti basterebbe solo un capitano,
ma non è questo il senso per cui nata,
ed è per questo che non ondeggi
affoghi.
Da quei tre versi gettanti verso il
mare
ne sono giunti di veri e falsi amici
e dalle spalle dove serbar riparo
ugualemente son arrivati in tanti.
Ed a tutt'oggi, nonostante tanta
storia,
è ancor difficile fare gli italiani;
come immigrato capisco cosa manca
quella cultura del do e posso avere.
1 dicembre 2010