L'ITALIA RESTI AGLI ITALIANI

Ti vogliono tagliare per quello che dici.

Ma è ai miei muscoli che hai parlato con la coreografia,

ai miei occhi con la regia,

alle mie orecchie con ogni singola nota.

Ti vogliono tagliare per quello che arriva.

Per l'aria che hai fatto respirare.

Per il senso e la cornice che hai dato alle cose.

Ti vogliono tagliare per quello che hai fatto intuire,

per quello che hai fatto capire,

per quello che hai fatto pensare.

Ti vogliono tagliare perché ti avrebbero scelta al pallone,

perché sei su raitre,

perché solo due spot.

Ti vogliono tagliare perché: “vieni via con me”;

quattro semplici parole:

“andate via con loro”.

29 novembre 2010

° ° °

SCHERZI DA PRETE
(per gentil concessione di “o'frat r'o cazz”. All rights reserved)

Sono a casa vostra e bestemmio,
Prima dio, poi la madonna e poi cristo e alla fine vi dico: perdonatemi.
E voi mi perdonate.
E così vi ho gabbato.
E allora vi chiedo anche di essere fedeli al comandamento:
porgi l'altra chiappa;
non smetterò certo io
di approfittarmi di voi,
se voi vi siete assopiti.
Mannaggia Omero.
Sì, mannaggia Omero,
tanto è come bestemmiare,
tutti personaggi di fantasia.
Anzi, allora,
mannaggia il porco.
Sì, mannaggia il porco.
Certo è che se possiamo dare del porco a dio,
possiamo dare del dio al porco.
25 novembre 2010

° ° °

SOLO ESSERE UOMINI

Pare che non aspetto i tempi degli altri

sembra questo il primario motivo del mio essere stronzo.

Sembrerebbe che debba affidare al caso,

alle circostanze fortuite di un incontro,

agli scherzi futuri della vita,

la possibilità di un chiarimento.

E sembrerebbe che io debba farlo anche

con il viso non troppo accigliato,

per non inibire l'interlocutore

ed impedirgli di chiedermi scusa.

Insomma,

finanche se ho ragione,

devo essere santo e pacato;

tze,

proprio a me viene chiesto

che ho interesse solo essere uomo.

Un giorno,

qualcuno leggerà l'elenco dei miei successi,

e io gli suggerirò la lista delle sconfitte,

perché son quelle a far scuola,

a ricordarti e a mostrare chi sei.

Se non c'è sanzione

non c'è educazione

e tutte le persone che non hanno avuto ragione,

per non parlare, scusarsi o chiarire, hanno anche smesso di esser persone.

E non a caso si affidano ai santi o ad un dio,

perché come i bimbi bisognano eroi

pur di non mettere i piedi per terra

e come i bimbi non crescere mai.

24 novembre 2010

° ° °

BUON COMPLEANNO

Sotto un cielo grigio

i piccioni volano tra i palazzi;

i tetti sono dei gabbiani.

E tornano a starmi simpatici,

i piccioni s'intende,

e tra i palazzi s'intende

tra muri ad un metro

l'uno dall'altro

volano.

Una grondaia perde acqua da un buco

e grida a gran voce: “Pensione!”.

Gli uomini passano sotto i piccioni,

quell'acqua,

i gabbiani,

quel cielo.

Io sono più in alto,

anche solo in albergo,

ma basta anche questo,

un bel culo ed un bacio,

mi bastano a farmi felice.

20 novembre 2010

° ° °

'FANCULO VA'

Vorrei mettere uno specchio lontano

e poi riuscire a trovarmici dentro,

vorrei avere la distanza

per osservarmi oggi.

Spesso,

su di un giaciglio,

mi giravo e rigiravo cercando il sonno,

e sempre,

da quel giaciglio,

risoluto trovavo il passo.

Chi avrebbe detto tempo fa

che i passi non si contano dalle orme

ma dalle borse e le occhiaie sul viso.

Comunque,

dicono non si può camminare altro modo,

non si può passeggiare con gli occhi

né guardare coi piedi,

e per questo lo specchio lo metto per terra

ed è possibile fare anche questo.

19 novembre 2010

FRANCESCA

Ma che ne sanno quanto sei bella

quando leggi

o quando decidi la colazione;

o quando sei nuda.

In piena luce.

Sotto un tramonto.

O quando calda regali a me

la tua corona di labbra.

Che ne sanno quanto sei bella

quando ti scegli un libro

quando con me ragioni,

o quando sola

fai i tuoi sperimenti.

Io lo so quanto sei bella

e so anche il bello dello star con te

so anche il corpo

e che vuol dire un bimbo

levando sesso

rimane solo amore.

14 novembre 2010

...Francesca...

° ° °

MUOVERE CULTURA

Ma cultura quale?

Cultura alta

o cultura altra?

Cultura bassa

o cultura e basta?

Essere,

il proprio tempo,

e il proprio spazio,

solo questo

sarà cultura.

8 novembre 2010

° ° °

VIALARIA

Si gonfia il tuo ego

come i tuoi fianchi,

ed è sempre meno

lo spazio per starti vicina.

Contenta te,

contenti tutti;

non sapendo dove si siede l'amore,

ti auguro di trovare almeno

dove cammina l'arte,

ma è un po' difficile...

Se ti sei posta come un birillo

non puoi più che cadere.

7 novembre 2010

° ° °

CHIUDI CON ME PER PERDERE ANCHE LUI

Povera stupida.

Che cosa credi,

che portando l'acqua al tuo mulino

agli occhi del tuo lui,

non sappia lui intuire

quanto greve sei?

Lo capirai,

sarà poi troppo tardi

e forse senza palle

nemmeno saprà darti

motivo della fine.

Te lo dicevo adesso

e te come un'ossessa

nemmeno ti degnavi

di ascoltare mie parole.

Povera stupida,

non ti dico che mi dovevi ascoltare,

ma rifletterci potevi almeno.

Bella!

6 novembre 2010

° ° °

QUALE UOMO E PER QUANTO TEMPO

Quale e per quanto tempo

sarà il tuo uomo, la tua sicurezza il tuo riferimento.

Non mi venire a parlare di differenze biologiche tra uomo e donna,

mi rompo i coglioni,

perché dovrei rinfacciarti la furbizia culturale della donna

…chiamiamola così.

Dovresti soddisfarmi più di quanto faccio da solo

e non ne sei capace;

tutto il resto è l'eco

di una società matriarcale.

E non additare i miei vizi

o dovrò attaccare le tue limitazioni,

bastandomi chiederti:

quale uomo e per quanto tempo

vuoi che sia tuo?

3 novembre 2011

° ° °

DEL TUO UNICO AMORE

Parli e riparli in preda a panico e ego,

arrovelli i tuoi pensieri come un piatto di spaghetti

e della stessa sostanza di fatto rimangono

se continui digiunare da nuove emozioni

nuovi monsoni

nuove primavere.

Ti senti in preda al caos ma

quel caos si chiama vita

e se la chiudi su se stessa si chiama morte,

cmq pace

non conosci il mio sorriso

per questo non dai peso alle mie parole.

1 novembre 2010

° ° °

RAGAZZA DI GIÙ

Metà della mia mano sul tuo corpo

basta a farmi ricordare cosa perdo

ma, anche se con metà mano,

prendo

quello che voglio.

E tu con due non riesci a farlo.

Il trucco?

Il fatto è che non c'è un trucco

vuoi amarmi incondizionatamente

a modo tuo però, naturalmente;

voglio amarti incondizionatamente

a modo mio però, naturalmente.

C'è un un per cento nel nostro stil di vita

che ci incontra e ci fa stare bene,

il tuo un per cento è il non innamorarti

il mio un per cento è: perché no, potrei innamorarmi.

Però a priori tu decidi come avvenga,

io a posteriori raccolgo quel che è stato.

Tu imposti il modo in cui volerci amanti;

e io tranquillo lo vivo e colgo i frutti

sai: tu lo imposti, è questo che mi blocca,

io me lo vivo

e questo è il mio amare.

Prossima volta però consulenza telefonica

non puoi giocare coi miei affetti come pagine di un libro,

se vuoi imparare son pronto ad insegnare,

se vuoi gabbare credi non mi accorga?

1 novembre 2010

° ° °

MI HAI DELUSO!

Mi hai deluso!

Vieni a parlare a me di delusione?

Ho due dita rotte per delusione

quattro tue lacrime ti faranno solo bene.

È l'ultimo tuo gesto che si insinua dentro me

e ne riconosco la cattiveria,

tanto da sentirmi finalmente a posto

da fare il mio acting out

e trovare di nuovo la mia pace;

sai, da quando hai passato la soglia,

alla fine non ti sento più.

Tu che ne sai dei dolori alla mia schiena

quando mi faccio garante azioni per entrambi,

quando richiedo un CDA

perché il lavoro io non lo affido al caso,

o della brutta sensazione nel veder cadere

i progetti che

ti propongo in linea con quelli che dici essere i tuoi interessi;

eppure cadono.

La vita non è solo chiacchiere

e le mani destre servono a questo.

Nel momento del bisogno,

dopo che hai fatto tutto quello che vuoi,

si è vista tutta la tua piccolezza.

Piccolo è l'aggettivo che ti si addice,

piccolo, piccolo, piccolo.

1 novembre 2010

° ° °

L'AMORE MIO

L'amore si è ritirato nella coppia

e lì ci spogliamo e si distendono i nostri sensi.

Giravo nudo quando ero bambino

e amavo:

un feticismo e un bacio sulla guancia,

a tratti un gioco e a tratti un libro,

a volte un cane e a volte un uomo.

Amavo, e con la stessa intensità,

amavo anche contemporaneamente.

Amavo e non mi curavo,

venivo amato e non me ne curavo,

ma era indubbio che fossi innamorato.

Poi, crescendo, ho rischiato di perdere l'amore,

di infilarlo in una coppia e recintarlo come un cane.

Giusto in tempo però mi sono salvato

quand'ho capito che mi sarei annoiato,

se fossi stato io a stendere me stesso

secondo regole che io non sento mie.

1 novembre 2010


 
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